Balcani 2017 (Croazia, Bosnia Herzegovina, Montenegro)
- gennytravel
- 4 apr 2020
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 7 apr 2020
Estate 2017. Mentre gran parte della popolazione giovanile prenotava per Mikonos / Ibiza, io avevo già in mente il mio itinerario per queste ferie estive.
Il volo era quello diretto di Napoli – Dubrovnik, dove all’aeroporto avrei noleggiato una comoda Mitsubishi Space Star, indispensabile per riuscire a visitare tutte le città che mi ero prefissato.
La mia sistemazione era a Mlini, nella provincia Dubrovacko-Neretvanska, a 400 metri dallo Sheraton Dubrovnik. La Croazia è famosa per il suo limpido mare ed anche per il fatto che il mare è sempre freddo anche nei periodi più caldi dell’anno. Trascorsi i primi due giorni godendomi semplicemente le giornate di sole e mare, mangiando ai ristoranti che costeggiano la riva, e scaricando lo stress accumulato nei periodo lavorativi estivi. Il giorno 3 visitai Dubrovnik ( detta anche Ragusa di Dalmazia), la famosa città in cui è ambientato Games of Thrones. Racchiusa da una secolare cinta muraria, la meglio conservata del Mediterraneo, che circonda l’antico porto e la città vecchia, ed eletta dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità per la sua straordinaria bellezza, Ragusa (il nome italiano della città) trasuda di storia.
Una ricchezza artistica ed architettonica testimoniata da palazzi storici, chiese, monumenti, tra i quali spiccano la Torre [1]dell’Orologio, la Loggia delle Campane, il Palazzo della Gran Guardia, il Palazzo Sponza, il palazzo dei Rettori, il Convento dei francescani, la Cattedrale di Velika Gospa, in cui sono presenti le reliquie di San Biagio, il Santo Patrono di Dubrovnik.
Una passeggiata all’interno delle mura è un emozionante susseguirsi di richiami barocchi che lasciano intravedere la gloriosa storia antica della città nel loro tocco gotico, romanico e veneziano.
Tra gli stretti vicoli e le scalinate che caratterizzano il borgo vecchio, rigorosamente pedonale, signorili e nobiliari dimore si mescolano a pittoresche abitazioni comuni, con i loro caratteristici panni stesi e i loro piccoli orti fioriti. E sempre nei vicoli della città vecchia si possono trovare numerosissimi ristorantini tipici croati, pronti a servire succulente pietanze a prezzi non eccessivamente sostenuti ( da considerare che in Croazia la valuta è la Kuna, ed alla data del presente scritto, il valore di 1 € equivale a circa 7 Kune). La Croazia mi è rimasta impressa anche per le sue spiagge, alcune situate in posti a dir poco singolari, come ad esempio Kupari Beach (poco distante dalla città vecchia di Dubrovnik), [2]nota per essere costeggiata da un vecchio hotel abbandonato dove si possono ancora intravedere i segni dei bombardamenti durante la guerra di indipendenza dalla Ex-Jugoslavia.
Per raggiungere Makarska da Dubrovnik, è necessario superare la frontiera Bosniaca, all’altezza di Neum. Ed in quella occasione decisi di fermarmi proprio in questa piccola cittadina bosniaca, che tra l’altro, è l’unico punto in cui la Bosnia Herzegovina affacci sul mare. Questa cittadina misura circa 20 km di estensione lungo la costa, ove si trovano un paio di Grand Hotel (Grand Hotel Neum, Hotel Villa Nova), diversi ristoranti, lidi, bar, insomma tutto ciò che si trova in una tradizionale località balneare! Ricordo che a ora di pranzo mi fermai in una locanda e ordinai un gustoso e succulento Pileti Fileci (ovvero una rivisitazione del nostro petto di pollo alla piastra condito con spezie locali) e delle patate, il tutto, insieme ad una bevanda alla modica cifra di circa 10 marchi bosniaci, in euro circa 5 € . In Bosnia, a differenza della Croazia, si respira ancora l’aria del periodo post-guerra, le infrastrutture non sono ancora sviluppate, ed inoltre la Bosnia, a differenza di altre nazioni balcaniche non è ancora in grado di attrarre investimenti dall’estero per lo sviluppo edile, e del settore terziario. [3]
Dopo Neum, bisogna percorrere circa altri 150 km a Nord per giungere a Makarska. Makarska è una città portuale sulla costa dalmata in Croazia. È celebre per le spiagge della riviera, le passeggiate sul lungomare e la vita notturna. La sua città vecchia, situata su una piccola baia circondata da promontori boscosi, si sviluppa attorno a Piazza Kačić. Un traghetto connette il porto alla vicina isola di Brač. A est torreggia l'aspro monte Biocovo, una riserva naturale che ospita aquile reali e camosci balcanici, con una strada a tornanti che porta alla cima Sveti Jure.
Personalmente Makarska non è una una località che mi ha colpito tantissimo, sarà che per indole tendo sempre a cercare un identità nei posti che visito, non mi accontento solo di fotografare ciò che è caratteristico, o ciò che è segno distintivo di quel posto. Dopo questa Escursione di circa 450 km considerando andata e ritorno da Mlini, mi preparai a documentarmi sull’escursione del giorno successivo in Montenegro.
L’indomani, armato di asta da selfie, e navigatore, partii da Mlini per Raggiungere Herceg-Novi o Castelnuovo, circa 40km in auto. Mentre la dogana Bosniaca è molto scorrevole (da sottolineare che gli Italiani in Bosnia sono ben visti per cui spesso i poliziotti non aprono nemmeno il passaporto quando leggono Repubblica Italiana), la dogana montenegrina si caratterizza per una cospicua fila di veicoli che potrebbe a tratti definirsi epocale! Superata la dogana bisogna percorrere altri circa 5 km prima di giungere a destinazione.
La città di Castelnuovo fu fondata nel 1382, col nome di Sveti Stefan ("Santo Stefano") dal bano bosniaco re Tvrtko I, che voleva crearsi un proprio porto per affrancarsi dalle città mercantili di Ragusa e Cattaro. I nomi Castrum Novum, Castel Nuovo e Herceg Novi, con cui la città è divenuta in seguito nota, sono dovuti appunto al fatto che si tratta di una delle città dell'Adriatico di più recente fondazione.
Il nome originale della città (Herceg Novi) conserva anche un riferimento al duca Stjepan Vukčić Kosača, sotto il quale Castelnuovo conobbe una grande fioritura: il titolo ducale (herceg; cfr. il tedesco Herzog) venne difatti attribuito alla città e alla provincia dell'Erzegovina (Hercegovina).
Castelnuovo fu conquistata dai Turchi nel 1482, che la tennero (salvo una breve interruzione nel periodo 1538-1539) per ben due secoli fino al 1687 quando Gerolamo Cornaro, provveditore generale in Dalmazia per conto della Repubblica di Venezia, piegò la resistenza turca dopo un duro assedio. La città, cinta da antiche mura e divisa in un borgo inferiore ed uno superiore, divenne da allora sede di una modesta guarnigione sotto il comando di un castellano, mentre un altro gentiluomo veneziano, con il titolo di Provveditore, assunse il governo civile e giudiziario, sotto l'autorità del Provveditore generale e ordinario di Dalmazia e Albania.
Caduta la Repubblica di Venezia, Castelnuovo fu sotto dominazione austriaca fino al 1806, poi russa fino al 1807 ed infine francese fino al 1813. Negli anni 1813-1814 la città appartenne anche brevemente al governo provvisorio del Montenegro e delle Bocche di Cattaro, finché col Congresso di Vienna (1815) venne assegnato, assieme a tutta la Dalmazia, all'Impero austriaco.
Con la dissoluzione dell'Impero austro-ungarico alla fine della prima guerra mondiale (1918) Castelnuovo venne assegnata al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi al Regno di Jugoslavia.
Durante la seconda guerra mondiale la città fu annessa all'Italia e poi conquistata dalle truppe tedesche dopo l'armistizio, fino alla occupazione alleata avvenuta il 28 ottobre 1944.
Consiglio di vedere a Castelnuovo, se vi trovate da queste parti, la fortezza di Kanli-Kula. La Torre di Kanli (torre sanguinosa), una fortezza monumentale nella città vecchia, fu costruita dai Turchi dopo il 1539. Nelle dimensioni attuali, il lavoro dei costruttori turchi ha conservato, nella maggior parte dei casi, l'architettura autentica di quel tempo. Edificato a 85 m di altitudine, sul lato nord della città.
[1] Muro di Dubrovnik. Agosto 2017 [2] Spiaggia di Kupari, foto di Agosto 2017 [3] Neum, Bosnia-Herzegovina, Agosto 2017
Nella Galleria : Fileti Pileci consumato a Neum (Bosnia)
Foto dalla Fortezza di Kanli Kula ad Herceg Novi (Montenegro)



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